Rifugi

Rifugio Péller

Altitudine 1990 m/s.l.m.

Comune Cles

Gruppo montuoso
Dolomiti

Localizzazione
Dolomiti di Brenta - Monte Pèller

Storia e ambiente

Il primo rifugio del Péller venne eretto nel 1903, per iniziativa di alcuni soci della S.A.T. di Cles, presso malga Clésera e fu ceduto alla S.A.T. nel 1914. Nel 1925 la S.A.T. realizzava il Sentiero delle Palete che attraversa l’intera catena settentrionale delle Dolomiti di Brenta, e collega i rifugi Péller e Stoppani al Passo del Grostè. Nel 1942 il rifugio fu dedicato a Paolo Lorenzoni, ma l’anno successivo un incendio lo distrusse completamente. Solo nell’estate del 1950 presero il via i lavori di ricostruzione da parte della Sezione S.A.T. di Cles. Nel febbraio 1962 ancora un furioso incendio distrusse nuovamente il rifugio. La Sezione di Cles si rimise presto al lavoro per far rinascere il rifugio che venne inaugurato nel 1965 in località Malgaròi sul versante nord-est del Péller. Collegato a Cles da una strada sterrata, il rifugio Péller, anche se un po’ lontano dalle cime principali della Catena settentrionale del Brenta, rimane una buona base di appoggio per la traversata dell’intera catena: dal Péller al Grostè; un percorso che gli escursionisti allenati compiono in una intera giornata, ma che può essere spezzato poiché questo itinerario è ben servito da due bivacchi, il Costanzi a Pra Castrón e il bivacco Bonvecchio alla Cima Sassara. Ugualmente interessanti sono gli itinerari verso la zona di Tóvel, attraverso la Val Formiga, le malghe e gli alpeggi sopra la Val di Tóvel e di S. Maria Flavona. Salendo da Malè, poco sopra malga Cles si incontra la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve. Nei periodi di chiusura gli escursionisti possono utilizzare un altro punto di appoggio sempre aperto, il bivacco Pinamonti 2090 m., realizzato dalla Sezione S.A.T. di Rallo nella vicina malga di Tassullo in località Minèrf. Il territorio su cui sorge il rifugio rientra nell’areale dell’orso bruno trentino. Nel 1990 la S.A.T. ha pubblicato un proprio documento contenente una serie di proposte al fine di tutelare concretamente gli ultimi esemplari di orso del Trentino. Oltre a cancellare dal proprio catasto alcuni sentieri che attraversavano zone abitualmente frequentate dall’orso, la S.A.T. chiede agli alpinisti e a tutti i frequentatori delle Dolomiti di Brenta settentrionale “particolare attenzione e rispetto nel percorrere a piedi o con gli sci o in rampichino gli itinerari della zona, nel procurare inutili disturbi, evitando di uscire dai percorsi segnati”.

Guide e carte

Guida alpinistica: BUSCAINI, Gino – CASTIGLIONI, Ettore, Dolomiti di Brenta, Milano, CAI, TCI, 1977 (Guida dei Monti d’Italia) Guida escursionistica: GARDUMI, Enzo – TORCHIO, Fabrizio, Guida alle Dolomiti di Brenta, Trento, Panorama, 1987-1990, 3 vol. Cartografia: – Brentagruppe = Gruppo di Brenta, 4. ed., München, Deutschen Alpenverein, 1996, Scala 1:25.000 (Alpenvereinskarte; 51) – Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 688 “Gruppo di Brenta”

Accessi

– da Cles m. 658 per strada di 17 km, segnavia 313 – ore 4 – da Malè m. 738 per il segnavia 308 che passa dal rifugio Mezòl m. 1485, per strada forestale, alla malga di Cles m. 1889 (e segnavia 313) – ore 3.30

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