Altitudine 3535 m/s.l.m.
Comune Pejo
Gruppo montuoso
Ortles Cevedale
Localizzazione
Monte Vioz
A 3535 m. il rifugio Mantova è il più alto rifugio delle Alpi centrali e orientali. Dopo cinque anni di lavori è oggi un rifugio modello che riunisce soluzioni costruttive all’avanguardia e una serie di avanzate soluzioni tecnologiche per ridurre l’impatto ambientale di questa struttura in alta quota, qui mantenuta a servizio degli alpinisti che vogliono compiere alcune tra le traversate più belle dell’arco alpino, tra i ghiacciai del Gruppo Ortles-Cevedale ed in particolare il celebre “Giro delle Tredici Cime”.
Storia e ambiente
Al rifugio, la cui struttura portante è stata realizzata in legno lamellare, rivestito da spesse lastre di rame, è stato installato un gruppo elettrogeno a gas GPL (che non produce dunque alcun inquinamento) del tipo “totem” che è in grado di fornire contemporaneamente energia elettrica e acqua calda per il riscaldamento. L’acqua viene riscaldata tramite l’aria calda prodotta dal funzionamento del gruppo elettrogeno stesso. Mentre il gruppo elettrogeno provvede a fornire l’energia elettrica a 220 V per la cucina e le altre apparecchiature di servizio, una serie di 30 pannelli solari posti sul tetto del rifugio fornisce l’energia che viene immagazzinata in batterie che alimentano una rete secondaria a più basso voltaggio (24 V) per soddisfare le esigenze di illuminazione interna. Se manca il sole è l’esubero di energia prodotta dal gruppo elettrogeno a caricare direttamente le batterie. Al rifugio, unico esempio nelle Alpi a questa quota, è stato installato anche un depuratore biologico: i fanghi attivi riscaldati da resistenze e da aria calda fornita dai generatori “totem”, consentono di depurare perfettamente le acque che possono essere recuperate interamente per i servizi igienici. Il primo rifugio del Vioz fu costruito nel 1908 dalla S.A.T. in una posizione più bassa rispetto all’attuale, ai Crozzi Taviela, uno sperone roccioso tra la Val del Vioz e la Val Taviela. Questo primo rifugio, dedicato alla città di Mantova, fu distrutto da un incendio nel corso della prima guerra mondiale e non fu più ricostruito. Intanto gli alpinisti tedeschi della Sektion di Halle del D.u.Oe.A.V. avvalendosi della guida Matteo Groaz che ne fu a lungo il gestore, avevano costruito anche loro, poco sotto la cima del Vioz, un rifugio inaugurato nel 1911. Al termine della guerra questo rifugio fu affidato alla S.A.T. come tutti gli altri rifugi austro-tedeschi in Trentino. Il rifugio venne assegnato definitivamente dallo Stato italiano alla S.A.T. nel 1947 e in quello stesso anno, su iniziativa di un comitato guidato da Quirino Bezzi – allora presidente delle Sezioni dell’Alta Val di Sole (e poi anche della S.A.T. dal 1985 al 1988) e al quale è oggi dedicata la sala principale del nuovo rifugio – fu costruita presso il rifugio la piccola chiesa dedicata a S. Bernardo di Mentone e ai caduti di tutte le guerre.
Guide e carte
Guida alpinistica: BUSCAINI, Gino, Ortles-Cevedale: Parco nazionale dello Stelvio, Milano, CAI, TCI, 1984 (Guida dei Monti d’Italia) Guida escursionistica: VALCANOVER, Adolfo – DEFLORIAN, Tarcisio, Guida dei sentieri e rifugi Trentino Occidentale, Trento, SAT, 1994 Cartografia: – Ortles-Cevedale Ortlergebiet, Feletto Umberto (UD), Tabacco, [199-?], Scala 1:25.000 (Carta topografica per escursionisti; 08) – Carta KOMPASS in scala 1:25.000 n. 637 “Cevedale-Valle di Peio-Alta Valfurva”
Accessi
- da Peio m. 1556, il sentiero 105 passa da malga Saline 2089 m., presso la Cima Vioz m. 2504 ed il Dente del Vioz m. 2901 – ore 6;
- usufruendo degli impianti di risalita fino a Dos dei Cembri 2313 m. – ore 3.30
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